Il progetto
L’articolo 19 della Convenzione dei Diritti delle Nazioni Unite sui diritti
delle persone con disabilità sancisce il diritto a
“vivere nella società,
con la stessa libertà di scelta delle altre persone”.
La casa e la dimensione dell’abitare rappresentano la possibilità
concreta per la realizzazione effettiva di questo principio. La casa è il
luogo che ci accoglie, che ci fa sentire al sicuro, è il nostro spazio di vita
da cui trarre energia per affrontare la quotidianità. Per questo deve
essere per tutti accessibile, sicura e progettata su misura a seconda
delle esigenze di ciascuno e al di là del limite fisico.
Un nuovo punto di vista, questo, che parte dal principio adottato dall’ONU e che modifica la visione stessa della condizione di disabilità, quale relazione dinamica con l’ambiente in cui la persona vive.
Ecco perché è così importante progettare e creare ambienti inclusivi, fruibili e pensati su misura delle esigenze di tutti.
Un nuovo punto di vista, questo, che parte dal principio adottato dall’ONU e che modifica la visione stessa della condizione di disabilità, quale relazione dinamica con l’ambiente in cui la persona vive.
Ecco perché è così importante progettare e creare ambienti inclusivi, fruibili e pensati su misura delle esigenze di tutti.
E le nuove tecnologie, insieme
ai sistemi di controllo ambientale,
possono trasformare l’ambiente
domestico in uno spazio nel quale
poter esprimere al meglio se stessi.
Strumenti e dispositivi – dai più semplici ai più avanzati – in grado
di consentire il controllo automatizzato di alcune funzioni incidono
notevolmente sull’autonomia e l’indipendenza delle persone
e, conseguentemente, sulla riduzione del carico di lavoro del caregiver.
Per questo nasce
“Abitiamo nuovi spazi di libertà”
“Abitiamo nuovi spazi di libertà”
un progetto che prende vita dall’esperienza clinica e scientifica dei Centri Clinici NeMO - centri altamente specializzati
per la presa in carico delle malattie neuromuscolari come la SLA, la SMA e le Distrofie muscolari – insieme a Biogen
Italia - azienda biotecnologica pioniera nel campo delle neuroscienze - con la collaborazione di NeMOLAb, il primo hub
di ricerca tecnologica dedicato alle malattie neuromuscolari.
Con loro, il sostegno delle Associazioni nazionali delle persone con malattie neuromuscolari e Soci dei Centri NeMO -
AISLA, Associazione Famiglie SMA, UILDM - che hanno conferito il patrocinio al percorso, quale espressione del
bisogno e delle aspettative della comunità.
Il progetto è l’inizio di un viaggio da percorrere insieme e che parte dalla visione di una tecnologia alleata per chi ogni
giorno deve fare i conti con il limite fisico, molto spesso progressivo. Una tecnologia che gioca un ruolo fondamentale
nel restituire quegli spazi di autonomia, misurati sulle esigenze e i bisogni di ciascuno, che nel tempo si modificano in
base ai progetti di vita personali, ma anche al progredire della patologia stessa.
Una tecnologia che deve essere accessibile
per favorire l’inclusione e
la partecipazione alla vita sociale da parte di tutti, strumento per
cambiare gli ambienti di vita e l’esperienza che viene compiuta in essi.
Ed in questo percorso, ripensare prima
di tutto ad un ambiente domestico
intelligente, sicuro e accessibile significa
contribuire a rendere ciascuno
protagonista del proprio progetto di vita.
Abitiamo nuovi spazi di libertà
è camminare insieme per fare luce
sulle opportunità attuali, delineare prospettive future e promuovere il
dibattito a più voci per favorire una piena accessibilità alle tecnologie
disponibili.