“Abitare una casa intelligente
è come abitare uno spazio nuovo di libertà”.
è come abitare uno spazio nuovo di libertà”.
Sharon, paziente del Centro Clinico NeMO
Il Progetto
Promosso da Biogen e dai Centri Clinici NeMO, in collaborazione con NeMO Lab e con il Patrocinio delle
Associazioni Pazienti Famiglie SMA (Genitori per la Ricerca sull’Atrofia Muscolare Spinale), UILDM (Unione
italiana lotta alla distrofia muscolare) e AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), il
progetto “Abitiamo nuovi spazi di libertà” vuole far luce sulle opportunità che la tecnologia, applicata allo
spazio domestico, offre per realizzare il Progetto di Vita Indipendente di chi affronta una disabilità motoria,
come quella delle persone che vivono malattie neuromuscolari e neurodegenerative
Il Video
Un viaggio per raccontare cosa significa ripensare ad uno spazio abitato
nel quale la tecnologia ed i sistemi di controllo ambientale consentono di poter vivere in
una casa intelligente, sicura e accessibile.
Una casa nella quale la
tecnologia è al servizio di chi vive una disabilità,
come una patologia neuromuscolare, pensata a misura del bisogno di ciascuno.
A guidarci è Sharon,
paziente del Centro Clinico NeMO,
insieme agli esperti,
protagonisti del progetto. Con loro, faremo
un percorso che parla di bisogni,
aspettative, momenti quotidiani e progetti di futuro. Al centro
le sinergie capaci di dare valore ad una tecnologia per la persona,
perché possa abitare nuovi spazi di libertà.
Forward paper
Il Forward Paper è il documento di indirizzo del progetto che
raccoglie la pluralità di voci che hanno accompagnato questo
viaggio.
La comunità di persone con malattie neuromuscolari, le
istituzioni, gli esperti del mondo accademico, clinico e dell’industria,
insieme, per delineare bisogni, riflessioni, opportunità e prospettive che
aprono al dibattito sui temi della casa accessibile.
Un documento di
unità di intenti, che guarda ad un futuro prossimo nel quale rendere
concrete le condizioni per la realizzazione di spazi di vita che
garantiscano il valore dell’autonomia e dell’autodeterminazione della
persona con disabilità, a partire dai bisogni specifici di ciascuno.